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Come spesso accade nella vita reale, oltre alla nostra, ci sono altre esistenze da considerare: quelle vite - a volte silenziose, altre volte rumorose - che si interpongono e che restano appese come fili sottili a ognuno di noi. Andare incontro a una persona significa impigliarsi in quei fili e doverli ordinare per non restarne invischiati, "L'istinto primo", ultimo romanzo di Ausilio Bertoli, racconta la storia di Fabio Mori e Anita Salmidon, e di come, quel filo che li fa incontrare, dapprima li unisce, poi si annoda, quasi si spezza, si allunga a dismisura, e torna nuovamente ad unirli. Ma ognuno di noi si porta dietro altrettanti fili, e allora questi si intrecciano, si fanno matassa e poi si separano. Un romanzo che gioca molto sulla casualità, ma anche sul destino. Un libro che si nutre di emozioni fuggenti, intense, che nascono e si consumano, per l'appunto, nell'"istinto primo". Ausilio Bertoli mette in opera narrativa il complesso meccanismo delle dinamiche sociali, e riserva spazio d'ampio respiro a quel sentimento che, primo fra tutti, regola le nostre vite: l'amore.